Katharine Hamnett – The Fashion Warrior
Erano gli anni Ottanta e nel pieno boom della società dei consumi, la designer inglese, all’epoca già affermata negli ambienti del fashion mondiale, lanciò una linea di t-shirt con enormi scritte che invitavano a bandire il nucleare, preservare le foreste, salvare le balene: “Worldwide Nuclear Ban Now”, “Preserve The Rainforests”, “Save The Whales”, “Education Not Missiles” erano stampati a caratteri cubitali su magliette bianche “oversize”; nel giro di pochi mesi divennero un must per gli appassionati di moda, e non solo. Con grande spirito di coerenza, la Hamnett devolse una percentuale sulle vendite di ciascuna t-shirt a scopo di beneficenza.Questo progetto ebbe un ottimo riscontro da parte del mercato e nel 1984 il British Fashion Council premiò la stilista con il titolo di “Designer of the year”. Lo stesso anno, durante un incontro ufficiale con Margaret Thatcher, la designer si presentò a Downing Street indossando una maxi t-shirt con la scritta “58% Don’t Want Pershing”, ricordando provocatoriamente alla “Lady di ferro” che la maggioranza degli inglesi non approvava l’acquisto di missili nucleari da parte del Regno Unito. Le sue magliette divennero un cult e conquistarono anche personalità del mondo della musica, del cinema e dell’arte. Gli Wham! nel video della hit mondiale “Wake me up before you go go” (1984) indossarono le maxi t-shirt della Hamnett: George Micheal, Andrew Ridgeley e la band misero quella con la scritta “Choose Life”, mentre per le coriste furono creati capi ad hoc, che riprendevano parte del titolo del brano ovvero “Go Go”. I membri della band britannica non erano le sole celebrità che apprezzavano le creazioni della stilista; tra i suoi clienti c’erano, per citarne alcuni: Madonna, la principessa Diana, Faye Dunaway, Norman Foster e i Frankie goes to Hollywood per i quali fu creata un’apposita linea chimata Frankie Says.
In tempi non sospetti Katherine Hamnett aveva già compreso che ecologia e sostenibilità sarebbero stati il futuro della moda, oltre che del pianeta, e nel 1989 la designer, all’apice della carriera, iniziò a studiare in modo approfondito l’impatto dell’industria della moda sull’ambiente, con particolare riferimento alla coltivazione del cotone (materiale utilizzato per le sue t-shirts). Ogni anno nei paesi in via di sviluppo, decine di migliaia di coltivatori morivano per avvelenamento da pesticidi chimici e contaminazione delle falde acquifere, e milioni di lavoratori vivevano in schiavitù. L’anno successivo, a New York, in associazione con il Pesticide Action Network, creò l’Enviromental Cotton 2000, un progetto di ricerca e di informazione sui pesticidi utilizzati nell’industria del cotone. La collezione primavera estate del 1991 rifletté i nuovi impegni della stilista e fu chiamata “Green cotton by 2000” con riferimento alla volontà di rendere la produzione del cotone ecologica entro il 2000.Nel 2003, in seguito ad un viaggio in Africa presso coltivatori di cotone, la stilista decise di utilizzare per i suoi prodotti esclusivamente cotone biologico. Da allora ha riprodotto in cotone certificato tutte le sue t-shirts “cult” degli anni Ottanta e quelle ideate negli ultimi anni, tra cui quelle con le scritte “Not In My Name” e “No War” (create nel 2003 in seguito all’invasione dell’Afganistan da parte degli USA), “Use A Condom” e “Save Africa” (disegnate nel 2004 per sensibilizzare sul problema dell’Aids).
Nata nel 1947 ,figlia di un diplomatico, è cresciuta girando l'Europa. Ha frequentato dieci scuole tra cui il college femminile di Cheltenham.
Ha studiato Disegno di Moda alla scuola di arte di Saint Martin e, dopo essersi diplomata, ha instaurato una collaborazione di cinque anni con la sua amica e collega Anne Buck, creando il marchio Tuttabankem.
Successivamente ha lavorato come freelance a Londra, Parigi, Roma, Hong Kong e New York prima di lanciare la sua linea di moda femminile con il brand, Katharine Hamnett London, nel 1979.
La stilista è una dei pionieri della moda britannica contemporanea ed ha avuto un forte impatto sul mondo della moda per oltre tre decenni . Ha dato il primo lavoro a molti fotografi di moda diventati poi famosi in tutto il mondo. Ellen von Unwerth, Juergen Teller, e Terry Richardson trascorsero i primi anni della loro carriera a lavorare sulle pubblicità di Katharine Hamnett. Ha inoltre fatto conoscere molte delle più famose top model: Claudia Schiffer, Nadja Auermann, Naomi Campbell apparsero nelle campagne pubblicitarie e nelle sue sfilate.
Nel 2017 reintroduce il suo marchio sul mercato. Tutto prodotto in modo sostenibile in Europa nel rispetto del diritto del lavoro dell'UE e venduto attraverso rivenditori selezionati a livello internazionale e direttamente dal proprio negozio online al consumatore finale.
"L'industria dell'abbigliamento è una delle industrie più fiorenti al mondo. Impiega un miliardo di persone, ovvero un sesto della popolazione mondiale, ma è anche uno dei più grandi inquinatori: influenza il cambiamento climatico e il riscaldamento globale. In molte parti del mondo gli operai tessili sono costretti a lavorare in condizioni che rasentano la schiavitù. Dobbiamo migliorare il modo di produrre i nostri vestiti.
Mi sto impegnando a cambiare il modo di lavorare: realizzando solo indumenti in modo etico e il più possibile a basso impatto ambientale, preservando le tecniche artigianali e mostrando come questo sia davvero possibile"
Katharine Hamnett
Hamnett and westwood take part in a protest in London against pesticides that harm bees
AD Campaign 1987
AD Campaign 1989
AD Campaign 1990
Katharine Hamnett id no.17 august 1984
Katahrine Hamnett denim AD photography Juergen Teller, the face no 58 july 1993
AD Campaign 1989
Katharine Hamnett AD Kristen Mcmenamy, photography Juergen Teller i-D the sex issue no127 april 1994
Katharine Hamnett AD photography Elaine Constantine, dazed and confused 51 clean and serene issue february 1999
Katharine Hamnett denim AD photography Terry Richardson, dazed and confused 19 april 1996
Katharine Hamnett denim AD photography Juergen Teller, the face no58 july 1993
Katharine Hamnett, id no.17 august 1984
Katharine Hamnett photographed in her library 1985 self service n28 ss2008
Katharine Hamnett summer 1993 photography Chris Moore, the face number 53 february 1993
Katherine Hamnett ss1985
Katharine Hamnett photography Oliviero Toscani 1985
Katharine Hamnett AD Cordula Reyer by Juergen Teller, the face no72 september 1994
Kristen Mcmenamy Katharine Hamnett AD photography Juergen Teller, the face no 67 april 1994
London Kate Moss wears Katharine Hamnett photography Drew Jarrett, elle uk march 1998
Naomi Campbell wearing Katharine Hamnett SS2000
Margaret Tatcher 1984