OSSIE CLARK E LA SWINGING LONDON
Ossie Clark è stato uno degli stilisti di punta della Swinging London, baricentro della moda e della cultura giovanile degli anni ’60, insieme a Mary Quant, Barbara Hulanicki (Biba), Emmanuelle Khahn, Zandra Rhodes. Nato a Liverpool, Versatile fin dall’infanzia, confezionava vestiti per i suoi nipoti e costumi da bagno per le ragazze del vicinato, esercitandosi sulle bambole. Fervente lettore di Vogue e Harper’s Bazaar, ad appena tredici anni iniziò a studiare architettura, esperienza che si rivelò determinante nella sua futura carriera di stilista, come egli stesso dichiarò più avanti, giacché gli permise di capire le basi delle proporzioni e dei volumi. Si iscrisse poi al Regional College of Art di Manchester (oggi Manchester Metropolitan University) ed in questo periodo conobbe la sua futura moglie nonché partner di lavoro, Celia Birtwell. La coppia si trasferì poi a Londra, in un piccolo appartamento a Notting Hill, e qui Ossie si laureò presso il Royal College of Art nel 1965. Nell’agosto dello stesso anno una sua creazione comparve per la prima volta su Vogue. Influenzato dalla Pop Art e dalle atmosfere di Hollywood, il primo negozio a vendere le sue creazioni fu Woollands 21. L’anno seguente, nel 1966, iniziò la collaborazione tra Ossie e Celia (sposata tre anni dopo), che diede vita ad una collezione indimenticabile, con le stampe disegnate da quest’ultima, lavoro commissionatole da Alice Pollock, titolare dell’esclusiva boutique Quorum, frequentata dalla gioventù dorata della scena pop londinese. In breve tempo le creazioni di Ossie Clark, così particolari ed uniche per la moda dell’epoca, spopolarono non solo nella Swinging London, di cui fu protagonista assoluto, ma anche a New York e Londra. Tra i suoi fan Mick Jagger, conosciuto attraverso Quorum , per cui progetta una serie d’innovative tute stampate elasticizzate, iniziando così una collaborazione col gruppo dei Rolling Stones, e il mondo del Rock, che durerà anni, tra Marianne Faithfull, Liza Minelli, e molti altri…lui e Clelia traducono lo stile Pop in un abbigliamento concreto, che va incontro a ciò che davvero le donne vogliono indossare. Celebri sono le foto di David Bailey che hanno visto come modelle, tra le tante muse, Jane Birkin e la stessa Celia Birtwell . I suoi abiti dallo stile romantico e fluttuante, sono frutto di uno straordinario lavoro di taglio a mano libera; le scollature vertiginose, la vita segnata, le silhouette leggiadre e i mix di stampe hanno lasciato un segno indelebile nella storia della moda. Pare che Clark fosse ossessionato dall’idea di poter vestire ogni tipo di donna, anche quelle in procinto di partorire: “Il comfort è la sola cosa importante” disse. La moda di Clark venne anche comprata dal department store Henri Bendel di New York, rendendolo, di fatto, il primo stilista britannico a esportare i suoi capi d’abbigliamento. Ma sul finire degli anni Sessanta, nonostante i successi, l’azienda si trovò pesantemente indebitata. Deciserò così di cedere Quorum, attraverso cui i modelli di Clark erano venduti, alla casa di moda Radley. Questi riorganizzò il business progettando una progressiva espansione della vendita dei prodotti disegnati da Clark e nel 1968 nacque la prima linea di diffusione per Radley sotto il nome di “Ossie Clark for Ridley” .Negli anni Settanta, alcune scelte di vita, e uno stile troppo improntato a un modello edonistico, innescarono una spirale discendente malgrado i suoi abiti apparsero in tutte le riviste di moda ritratti da fotografi del calibro di Helmut Newton. Nel 1975 La Radley prèt-a-porter decise di avviare una produzione di massa dei modelli couture che Clark disegna, sbagliando obiettivo e fallendo. Nello stesso anno Ossie e Clelia divorziarono; Clark fu preda di un pesante esaurimento nervoso, aggravato dalla sua cronica dipendenza da psicofarmaci. Ossie Clark riavviò il business nel 1977 con i nuovi soci Tony Cadler e Peter Lee, ma la collaborazione durò solo due anni. Dopo un lungo periodo d’oblio, a metà anni Ottanta, ritentò il ritorno alla ribalta riallacciando i rapporti con Radley, in passerella a richiamare l’attenzione sfilarono le sue muse di un tempo: Marie Helvin e Jerry Hall. Ma lo scarso interesse della stampa e la mancanza di fondi lo portarono presto a una nuova rottura. Negli ultimi anni Ossie Clark trovò il suo equilibrio nel Buddismo e, sebbene fosse lontano dai giri della moda, continuò a realizzare capi per la sua clientela privata. Morì assassinato nel 1996, a soli cinquantaquattro anni, da un suo ex amante. Ha lasciato un’eredità straordinaria nella moda, sia per l’innovativo utilizzo dei tessuti stampati che per la sua originalissima immagine di libertà e moderno romanticismo che ha anticipato e caratterizzato lo stile Hippie. I suoi capi hanno influenzato diversi designer dagli anni Sessanta fino ai nostri giorni, come Anna Sui, Tom Ford e Yves Saint Laurent. alcuni di questi sono ricercatissimi ed hanno raggiunto un valore inestimabile.
Jim Lee - Ossie Clark - Plane Crash - 1969
Ossie Clark working with Celia Bitrwell
Nicky Samuel wearing Ossie Clark - Vogue 1971
Twiggy wearing Ossie Clark
Bianca Jagger wearing Ossie Clark
Vogue UK - October 1968
Gala Mitchell in Ossie Clark dress - 1969
Ossie Clark fashion show Chelsea Town Hall - 1970
Jane Birkin wearing Ossie Clark
Amanda Lear wearing Ossie Clark
Mick Jagger wearing Ossie Clark - photographed by Ken Regan - 1972
Mr and Mrs Clark with Percy - Artwork By David Hockney
Kate Moss wearing Ossie Clark the night before her wedding in 2011